Lo sviluppo sostenibile

07.04.2022

Un concreto modello di sostenibilità: il RISE

di Nicola Sparvieri

Di recente la parola sostenibilità si trova un po' ovunque nei media e nei social, la troviamo nelle etichette dei prodotti alimentari e di quelli per la casa e troviamo nelle pubblicità dei prodotti e anche molte aziende che dichiarano sostenibili i loro prodotti e i loro processi. Si potrebbe perfino ipotizzare uno "stile di vita" sostenibile che possa produrre una vita sana e rispettosa nei confronti dell'ambiente e degli altri esseri umani, uno stile di vita che non produca sprechi e inquinamento, nel trattamento di riciclo e riuso dei rifiuti, dallo smaltimento dei residui tossici al rilascio di CO2 in atmosfera, e rispetti quel sano principio di base che è la universale destinazione dei beni a vantaggio di tutti gli esseri umani invece dell'attuale situazione nella quale un terzo della popolazione ha il problema dell'obesità e due terzi vive in una qualche forma di indigenza, che sia alimentare o dell'acqua potabile o nei confronti della qualità dell'istruzione o altro.

Cosa intendiamo esattamente per sostenibilità?

Per sviluppo sostenibile si intende lo sviluppo volto a soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere la capacità delle generazioni future di far fronte ai propri bisogni. Il termine sviluppo sostenibile è stato introdotto per la prima volta dal Rapporto Bundtland della Commissione Mondiale per l'Ambiente e lo Sviluppo nel 1987. Per dirlo in modo semplice la sostenibilità, può essere vista come un modo per garantire la longevità di un sistema di supporto per la vita umana, che può essere il sistema climatico del pianeta, il sistema agricolo, industriale, forestale, della pesca ecc. In particolare, tale longevità è messa in relazione con l'influenza che l'attività antropica esercita sui sistemi stessi. Ad esempio, la pesca in un tratto di mare può essere fatta sfruttando completamente le risorse ittiche senza dare tempo al ripopolamento producendo la distruzione della risorsa (sviluppo non sostenibile) oppure può avvenire dosando la quantità di pescato con la naturale ripopolazione ittica mantenendo in tal modo la risorsa per le generazioni future (sviluppo sostenibile). Lo sviluppo sostenibile consiste quindi nella capacità di mantenere un

equilibrio tra gli sforzi a livello locale e globale con lo scopo di soddisfare i bisogni fondamentali dell'uomo senza distruggere o danneggiare l'ambiente naturale nei tre livelli Sociale, Ambientale ed Economico.

Cosa si può fare per sviluppare concretamente uno stile di vita sostenibile?

Naturalmente questo corretto stile di vita può essere trasmesso alle nuove generazioni attraverso l'insegnamento in famiglia e nelle scuole e nella politica (locale e nazionale) ma, va da sé, niente può essere insegnato se prima non viene praticato e, soprattutto, niente può essere impiantato come "best practices" se non ci si convince della bontà e della necessità di dare una svolta a un modello di sviluppo basato unicamente sulla crescita consumistica che sta producendo ingiustizie sociali e distruzione dell'ambiente. Bisogna assolutamente cambiare direzione e andare decisamente verso uno sviluppo sostenibile, questo è stato chiaramente indicato dai 17 obiettivi di sostenibilità dell'ONU ed è compito di tutti conformare i nostri stili di vita a queste linee guida per il bene dell'umanità e del pianeta.

Un modo molto importante è di iniettare nel sistema economico delle nuove aziende che abbiano, oltre lo scopo di produrre utili per i soci, anche dei principi costitutivi che sviluppino sostenibilità sia nei prodotti che nei processi. Un modello molto importante a tale scopo è il concetto di Benefit Corporation (BC).

Cosa sono le BC?

Lo stato giuridico delle BC (nato nel 2010 negli USA ma poi diffusosi in ogni parte del mondo, in Italia dal 2016) è stato pensato per aziende a scopo di lucro che vogliano andare oltre l'obiettivo del profitto, e che vogliano massimizzare il loro impatto positivo verso la società e l'ambiente. Chi gestisce una BC conduce il business con la stessa autorità che avrebbe in un'azienda tradizionale ma, mentre in un'azienda tradizionale gli azionisti valutano esclusivamente le performance finanziarie, nelle BC vengono valutate anche performance qualitative e quantitative di rilievo sociale, basate sugli obiettivi dichiarati dalla BC nel suo statuto costitutivo. Tali obiettivi possono essere, oltre la produzione del valore economico, comune a tutte le aziende tradizionali, anche delle concrete politiche di benessere dei dipendenti, dei fornitori e dell'ambiente naturale nel quale l'azienda opera. La BC per essere riconosciuta come tale deve rispondere a dei criteri di legge e osservare uno standard di misurazione nativo o Impact Assessment per ottenere il BC certificate. Le BC pubblicano un benefit report o Relazione d'Impatto annuale, e gli amministratori e dirigenti prendono in considerazione l'impatto delle loro decisioni su società e ambiente oltre che sul valore per gli azionisti. Si arriva in questo modo a concepire un nuovo concetto di crescita che non sia soltanto economico e si potrebbe arrivare a definire un concetto di crescita che non sia soltanto il PIL ma qualcosa di diverso che tenga nel conto anche gli impatti ambientali e di sostenibilità.

Un modo di poter realizzare in un modo originale tutto questo in cui sono personalmente coinvolto nella fondazione e nella direzione, è una Associazione, noprofit, recentemente nata a Roma. Si tratta del RISE (Rome Initiative for Sustainable Enterprises). Essa è nata e si è sviluppata come concetto da una riunione nell'Aprile del 2021 con rappresentanti di Agenzie ONU e si prefigge lo scopo di coinvolgere al suo interno, in una dimensione internazionale e soprattutto destinata ai paesi emergenti ma non solo, delle persone che vogliano fondare delle aziende startup innovative che siano in grado di coniugare i principi del profitto con quelli delle Benefit Corporation e della sostenibilità. Il RISE potrà diventare per queste persone uno stimolo per trovare nuovi progetti per startup innovative nel campo delle tecnologie spaziali, delle agricolture sostenibili, della protezione e lo sviluppo della biosfera e del patrimonio boschivo e infine nella salvaguardia e fruizione diffusa del patrimonio artistico e culturale di ciascuna nazione. RISE sarà per loro un incubatore di startup innovative, dallo sviluppo iniziale delle idee e dei progetti fino alla presentazione finale delle startup più promettenti alle Agenzie ONU di riferimento per ottenere endorsements e alla fine finanziatori che credano nel progetto. Infine, le persone coinvolte nelle nuove startup saranno esse stesse parte attiva del RISE che ha l'ambizione di diffondersi con tali responsabili locali in tutte le parti del mondo e impiantare, partendo dal sistema economico, questo nuovo e indispensabile stile di vita basato sulla sostenibilità.